Dal lato in cui si vede
Non ci sono confini
Franano coste personali
Come spazi sconosciuti
Versi di uccelli trascinati
Una tenda copre le parole
Suggeritori tra le quinte
Fare buio a ritmo di tamburo
Nera la vita dei miracoli
Pietra estratta da scagliare
Saltano gli artigli colpevoli
Nei giorni dolenti si aprono
Famigerati vestiti a festa
Non possiamo supporre
D’essere stati uguali
Nell’uguaglianza della grazia
Dorme ora chi rimuove
La temperanza la terra
Vestigia primitive di segatura
Quel vomito che non si placa
Una falce in mano alla luna
Recide i fili da brucare lento
Chi osserva cosa è il tormento