Nati sulle antenne dell’orologio
Dalla parte dell’intonaco sui muri
Custodiamo la bellezza ricevuta
Quando mettiamo palmo a palmo
Le forze rimaste nella rete catena
Sospiriamo ugualmente spiriamo
Senza perdere alcuna elemosina
Per darci lustro siamo nati multipli
Figli allo sforzo d’essere incatenati
Vederci come non siamo stanarci
Nei nascondigli dei pensieri affini
Dove l’intonaco è caduto al sole
Un timido spiraglio s’apre ancora
Per ricordarci che siamo fatti così
Gemelli siamesi l’essere due teste
La vecchia e la giovane i bifronti
Volti a guardare passato e futuro
Senza perdere alcuna elemosina
Superando Camese il figlio Tiber
Il lungo fiume della nostra vita
Che dura poco da dimenticarlo
Le polle d’acqua calda fumante
Indicano il luogo al quale volgersi
In preda al delirio finale la soglia
S’aprirà per farne uscire lo spirito
Consacrato il primo giorno nuovo