Urtato dalla luce
Ho raggranellato
Gli spiccioli notturni
Sentendo la pioggia
Come una promessa
Che torna in cerchio
Sulle spalle ricurve
Il capo inclinato
La mano redenta
Per sentir passare
La fulgida arsura
Sprigionarsi da me
Sete del mio Dio
Annullato rinascere
Scatto alla risposta
Il telefono squilla
A vuoto nella casa
Un labbro s’intride
Inorridito dall’estasi
Peso esponenziale
Per dirsi sono dove
Sei Tu che mi parli
Ogni giorno di più
Indossato il sudario
Di morire all’indugio
Cantandone il brano