Vorrei fosse chiaro
Il mondo non è di chi lo scrive
Ma di chi lo legge
Dopo molte dolorose invenzioni
E lunghi colloqui finiti nel nulla
La nostra capacità di sopportare
Si è semplicemente esaurita
Abbiamo perciò deciso
Al colmo di un’indignazione profonda
Di mettere fine a ogni ipotesi
Che consenta di fare due cose
Discutere e collaborare
Ci ritireremo nella gola naturale
In cui si divide il mondo superficiale
Da quello sottostante e
Senza luce né acqua
Parleremo al mondo d’una scoperta
Si vede meglio al buio
Ci si disseta con l’arsura
Le luci dell’alba
Accolgono un carro inghirlandato
Che reca nella polvere
Le parole di uno scienziato
Ridotto alla fame dalla presunzione
Siamo alla finestra quando
La bandiera del giorno
Porta in superficie il corpo
Esausto dell’ultimo minatore
Che fuma una sigaretta
Per chiudere ad ogni possibilità
Di scrivere ovunque il proprio nome
Non siate impazienti
Tutto sta crollando