Istantanee dalla quarantena di Sonia Fusco.

a) Libri: La macchia umana e Pastorale americana di Philip Roth; Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline.

b) Colonna sonora: Rachmaninov, Concerti per piano e orchestra – N. 2 e 3; Queen, Greatest Hits I II & III (The platinum collection).

«In queste lunghe giornate di isolamento sociale, in questo tempo “sospeso”, fatto di un “prima” e dell’attesa di un “dopo” ho riscoperto un sentimento antico: la nostalgia. La nostalgia dei miei genitori e di mio fratello (che non vedo da più di due mesi), quella dei miei amici più cari (primi fra tutti Teresa e Gianni), ma anche la nostalgia di luoghi e situazioni che, fino ai primi di marzo, davo per scontati (la Fondazione il mercoledì, lo spinning la sera, la pizza del sabato, la partita di pallavolo la domenica). Cose così, forse banali, ma che mi sono mancate.
Certo, come tanti, ho avuto paura, non proprio della malattia in sé, ma delle ripercussioni economico-sociali per molti di noi. Ed ho provato rabbia per coloro che, tranquilli nelle loro condizioni di privilegio, stavano come a guardare dalla finestra cosa sarebbe successo per gli altri.
Allora, in queste lunghe e silenziose giornate, mi hanno fatto compagnia, oltre a mia figlia e mio marito (poverini…non solo reclusi in casa, ma anche costretti a sopportare me e i miei capricci dell’età) i miei libri e la musica. In verità, ho trovato anche il tempo per tenermi in forma, giusto per bilanciare tutti i dolci che ho preparato e… mangiato.
Il futuro che ci aspetta? Ovviamente non lo conosco. Vorrei però che la solidarietà sociale fosse realtà e non solo uno slogan del momento.»
Sonia e le sue emozioni.