Mercoledì 17 luglio 2013 la Fondazione “Gerardino Romano” di Telese Terme (BN), presso l’Anfiteatro del Parco delle Terme di Telese, presenta il libro del prof. Lorenzo Speranza, “Medici in cerca d’Autore”, Il Mulino, 2013.   All’incontro, coordinato dal prof. Felice Casucci, Presidente della Fondazione “Gerardino Romano”, e dalla dott.ssa Enza Nunziato, giornalista de Il Sannio Quotidiano,   ne discutono con l’Autore, il prof. Antonio Colantuoni e il dott. Antonio Ricci. Il medico è una presenza fissa nella nostra società. Balzac lo affianca al prete e all’uomo di legge, «l’uno medica le piaghe dell’anima, l’altro quelle della borsa, il medico quelle del corpo». Nel corso del tempo queste tre figure hanno perso la loro «carnalità» per divenire tre icone, una sorta di «Santissima Trinità» dei nostri villaggi. In questa rappresentazione, tuttavia, il personaggio centrale è il medico; mentre gli altri due, a seconda dei Paesi e delle epoche, possono cambiare. E i medici, dal canto loro, cosa pensano? Vi è stato un episodio significativo che ha determinato la loro scelta? Quando si sono sentiti medici per la prima volta? Che rapporto hanno con i pazienti e i colleghi? Che ne è dei loro sentimenti, emozioni, paure, desideri? Come si costruisce la distinzione sociale fra clinici e chirurghi? Differenziando le «motivazioni» della scelta dal «modo» in cui si esercita la professione, l’autore cerca di decifrare la «scatola nera» dell’identità medica. E lo fa raccogliendo le storie di medici di varia specialità, diversi per età e collocazione lavorativa, che, proprio come capita ai personaggi di Pirandello evocati nel titolo, si raccontano in prima persona. Le loro storie appaiono singolarmente vicine a quelle di medici in carne ed ossa di altre parti del mondo o di dottori «immaginari» creati dalla fantasia di grandi scrittori medici (Bulgakov, Čechov, Céline, Conan Doyle, Cronin, Munthe, ecc.). La scelta di provare a comprendere la professione attraverso i racconti rivela più di un punto in comune con l’approccio «narrativo» in medicina: per fare un’anamnesi adeguata, sia dal punto di vista clinico sia da quello sociologico, occorre ottenere una buona storia, perché solo essa ci può dire non soltanto il cosa, il dove e il quando, ma anche il come e il perché.

Lorenzo Speranza è Professore di Sociologia economica e del lavoro nell’Università di Brescia. In precedenza ha insegnato nell’Università di Macerata e in quella della Calabria. Si interessa di professioni e, in particolare, di medici. Dal 2001 fa parte del Board del Research Committee n. 52 (The Sociology of Professional Groups) dell’International Sociological Association. Ha presentato relazioni a numerosi incontri internazionali, fra le ultime: Six Ideal Types of Physicians in Search of an Author,  XVII Convegno mondiale di Sociologia, Göteborg 2010; Identity and Socialization within an Established Field: the Case of Physicians in Italy, secondo Forum mondiale di Sociologia, Buenos Aires 2012. Ha curato circa 50 pubblicazioni scientifiche, fra monografie, curatele e saggi in rivista o volume, fra cui: I poteri delle professioni (1999), Professioni e status (a cura di, 2004), ambedue con Rubbettino; con Il Mulino ha già pubblicato I medici in Italia: motivazioni, autonomia, appartenenza (2008, con W. Tousijn e G. Vicarelli).

Antonio Colantuoni è professore di Fisiologia, presso la Scuola di Medicina dell’Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia. Primario della Unità Operativa Complessa di Invecchiamento e Nutrizione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” di Napoli. Direttore della Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione della stessa Università. E’ specializzato in Endocrinologia e Malattie del ricambio e in Tecnologie Biomediche.

Antonio Ricci è Specialista in Pneumologia, Responsabile dell’Ambulatorio di Pneumologia del Distretto Sanitario ASL BN1.

Enza Nunziato è Giornalista professionista. Attualmente responsabile delle pagine Cultura e Spettacoli de Il Sannio Quotidiano, ha scritto per diversi quotidiani nazionali e riviste. Impegnata nel sociale, promuove da sempre, con il coinvolgimento degli studenti, momenti di cultura sul territorio in particolare sui temi della storia della Shoah, e dei genocidi che hanno insanguinato il nostro mondo. Nonché sul terrorismo, che ha lacerato la nostra Italia negli anni settanta. Ha ricevuto, nel 2010, il Premio Anticamorra dalla Presidenza della Regione Campania. Ha realizzato un progetto sulla Shoah dal titolo “Il Pentagramma della Memoria” in collaborazione con musicisti del Sannio e con la cooperazione degli amici Gianni Covino e Paolo Palammo.

I video degli incontri sono visibili sul canale YouTube della Fondazione.