Lombrichi
Il dolore indolore In locali umidi Occupati dai sensi Addormentati Come sogni Lombrichi in un focolaio Orizzonti di terra fertile L’altalena del baciare Un contatto fugace
diario letterario
Dovremmo appartarci Respingerci dominarci Astratti refrattari Alla conca infreddolita Per un cumulo di avverbi Su pagine ingiallite Dalla penombra Con la quale ti parlo Nei luoghi dell’Utopia Opera scritta per il Potere Disperdendone il nome
Apri le braccia al futuro C’è un mondo senza porte Una solitudine misteriosa Tiene il suo banco ingombro Nella via affollata della solitudine Attraversa la folla che ti abita Entra nel mondo senza porte Un lungo percorso tortuoso Si rivela e ti attende Arriva in fondo alla strada Siedi per terra in un angolo Come…
Non si rivelano Restano inespresse Provvisorie Fino a che vivono La morte dà loro Un posto una regola Come le vite dei santi
Non bisognerebbe Trovare profitto Nella propria arte Ma scuoterla Come un albero Da cui cadono Le foglie Per vederla Casualmente Ricomposta