Io sono uno strumento Solo quando in me suona il Signore Risuonano le parole doloranti ricche E la musica resta per l’aria pregna Si chiama Raffaele l’arcangelo E ruota la luce nelle sue ali Ora è tutto diverso i giornali Non si vendono restano in edicola

Siederò su una panchina Fuori alla porta del cielo E vedrò le anime addormentate Passare integre nei loro sogni Accorte nel non svegliarsi o Mutarsi per non lasciar cadere Quel che resta dell’ultima confidenza Sarò come un osservatore neutrale Attraversato dalla vita che s’alterna Il giudice muto di un lager spento

Si scrive come si pronuncia La solitudine È sempre la stessa storia Un cruciverba Sovrapposto a un altro

Quali giorni hai da ricordare? Dove sbocciano le tue rose? Chi sono i tuoi veri interlocutori ? Ma le parole che fretta hanno? Camminano coloro che incontri? O volano in un cielo sotterraneo? Le superfici levigate dalle mani? I negozi chiusi hanno una fretta? La musica chi ha taciuto la viola? L’attesa che si consuma…

Una bava nevosa porta con sé I canti turbinati della tempesta Ne siamo semplici spettatori Colmando pericolose magie Divenute il riporto d’una frana Fuochi fatui governano il ciglio Scuro sigillo la fine della storia

Squilla una tromba È il dirimpettaio Che vuole rivelare L’aura misteriosa Trascritta sulle pareti Nella prigione di Egon Pulsione coazione deliquio Mater dolorosa I suoi due bambini Che giocano a dadi Con gli occhi a colori Agonia che non ha fine Pentesilea posseduta da Achille Le Amazzoni sfilano mute Mentre ascolto suonare

Il giorno in cui ci sveglieremo Ma continueremo a dormire Avremo la percezione della verità Il mondo sarà una macchia d’olio Che si allarga in un viso deforme Il transito culminerà in un graffio Il rumore di un graffio sulla parete Svolgerà la scena di un cipresso Declivio sudato una strada sola A quel bivio…

Nati sulle antenne dell’orologio Dalla parte dell’intonaco sui muri Custodiamo la bellezza ricevuta Quando mettiamo palmo a palmo Le forze rimaste nella rete catena Sospiriamo ugualmente spiriamo Senza perdere alcuna elemosina Per darci lustro siamo nati multipli Figli allo sforzo d’essere incatenati Vederci come non siamo stanarci Nei nascondigli dei pensieri affini Dove l’intonaco è…

Gli amanti di un giorno Portano in fondo agli occhi Il gusto del loro sole Non ha lieto fine l’amore Come linea d’orizzonte Annodata al collo Nel retrobottega di un bar Scenario banale per piangere Gli amanti di un giorno Se ne sono andati In silenzio perfetto Lasciando soltanto I due corpi nel letto La…