Consentita sia ogni cosa
Dal primo apparire
All’ultimo sfiorire
Le perdonanze immemori
Quel rubricarsi degli inni
Nel convivio dei rumori
Quando per una notte
Giunse senza alcun istinto
La paura del domani incerto
Simile al cammino meticoloso
Di quegli anziani che guardano
Con attenzione per non cadere
E si rivelò l’essenza di grandi opere
Pugnali e carezze al contempo
Fino all’esausto giorno di riconoscersi
Manifestarsi perdonarsi
Nascosti in un profumo ormai diffuso
Ultima solitudine d’amore
Da attingere come luce negli occhi