Viviamo nella parte opulenta
Che consuma le energie le forze
Con l’acqua riempiamo piscine
Dove i figli imparano a nuotare
Altrove muoiono per mancanze
Acqua cibo indumenti coperte
Tuttavia a noi non manca niente
Neppure quello che a loro serve
Perciò vanno trovate giuste parole
Uscire dalla piccola sfera solitaria
Nella quale crediamo di racchiudere
Per fare d’una conchiglia l’orizzonte
Che segue il mare e il suo viaggiare
Due terzi del noi destinato alla vita
Risuona nella testa la parola Sahel
Savana ad acacia di colore porpora
Un milione di bambini malnutrizione
Morti per produrre da noi merendine
Oscuramento globale e una domanda
Come una conchiglia capovolta che
Non guarda più il mare prosciugato
Si chiamano siccità carestia e guerra
Dopo essere stati provocati soccorsi
Cinquanta anni ai bordi del deserto
Dovrebbero insegnarci quando è l’ora