Mangiano le carcasse dei ventri molli
Gli uomini sopravvissuti all’esplosione
Hanno l’urgenza la lunga determinazione
Vedere riflessa nello specchio l’immagine
Costituita da propri frammenti ricomposti
Per immortalare il mondo come esso è
Una clessidra ribaltata che corre alla fine
L’inerme colui che resta nel letto di spine
Al centro di una memoria vuota si rinnova
Sprecate le mani del succo scuro da bere