L’ambiguo limite assegnato
Scrosta dal viso le lacrime
Confina il corpo immortale
Nella caducità che gli è propria
Seguendo il feretro della gioventù
Come un disorientamento
Una mollica di attimi pazienti
Gli interruttori spenti della sala
Si accenderanno ancora ancora
Siamo in tanti nell’ora tarda
Attraversata lateralmente al muro
Per andare a mangiare un gelato