Si è dilatato il tempo nostro
Ai piedi dell’albero affine
Come un disco volante
In viaggio nel tempo
Dotando di piedi lo stagno
E una riflessione masticata
Istintiva al vedersi
Stanchi di ripassare
Dove si è già stati in vita
Ripetere per rinnovarsi
Meccanica evoluzione
Che atterra sulle labbra
Protette dal respiro
Siamo senza poter essere
Altro che questa divina follia
Creature scambiatesi l’alito
Protesi protese all’ordinario
Concorso per un tempo ristretto
Del quale non sappiamo nulla
Povere creature risucchiate
Nel vortice di una malattia
Che genera l’altra vita