Panorama di te
Erano gli anni non costruiti
Avevamo due biciclette
Le strade il sudore di correre
Ci aspettava l’intervallo
Dopo il calcio libero negli androni
Bisognava cenare e sognare
Sapevamo che c’eri
Dal bisogno della tua presenza
Sembrava terreno il paradiso
Avevi smesso di guidare
Ma non mancavi mai
Neppure il giorno prima di morire
Sporgeva un braccio dalla poltrona
Quando Maria è venuta a svegliarti
Da allora chi vuole può assaporare
I grappoli d’uva