È conosciuta come
Libertà del consenso
La sfioritura delle rose
I tuoi capelli ricci neri filiali
Venire alla stazione fra gli altri
Scoprire il seno come madre
Gioire dello sguardo cauto
Non avere più le stupide mani
Voltarsi a pregare dagli occhi
Spalla a spalla insorgenti
E sotto il tavolo le scarpe vuote
Sulla giostra mai nati
Spogliandosi degli abiti caldi
Doloroso compromesso estremo
Togliersi dalla bocca i baci per
Continuare impietriti il sole per
Cercare il consenso
Ad una ad una le corolle
L’ingranaggio che impedisce
Alla ruota di girare eppure
Unica libertà necessaria
Prima del gran tuffo involontario
Dalla rupe dei senza freddo
Lasciata un’impronta ancora viva