Se fossi un calciatore del Napoli
non avrei un cuore ma mille cuori
non avrei due gambe correrei sempre
e gioirei d’essere insieme a tanti altri.
Non ascolterei nessuno che mi grida
non parlerei a nessuno che mi parla
sarei insensibile alla fatica e al dolore
porterei ovunque le mie storie remote
scriverei nel vento le garrule odi che
sventolano con me cantando in coro.
Se fossi un calciatore del Napoli
apparterrei a nazionalità d’amore
dedicherei al cielo i gesti incarnati
non mi aspetterei di vincere soltanto
ma cercherei la gloria in ogni istante
dentro e fuori dal campo di gioco
stupirei coloro che mi attaccano
con una disposizione d’animo fermo
che stupisce perché ama stupirsi.
Se fossi un calciatore del Napoli
sazierei i bambini di nuovi alimenti
porterei loro una maglia firmata dopo
ogni partita e alla fine di ogni fatica
mi sentirei migliore darei l’esempio
perché un popolo aspetta risposte
diverse per domande che cambiano.
Se fossi un calciatore del Napoli
darei alla libertà tempra di squadra
alla felicità un’alba e un tramonto
non mi fermerei mai non dormirei
sarei babbo Natale con i suoi doni.
Se fossi un calciatore del Napoli
scenderei verso il mare ardente
nel cuore dei mille cuori che sono
per ardere nello spirito del fuoco.
Se fossi un calciatore del Napoli
sceglierei un lungo silenzio stampa
per sentire battere le pulsazioni che
mi separano dal traguardo farei tutto
quel che occorre per pregustare ogni
momento come se fosse il primo e
ancora il primo di un palpito infinito.