Il corpo della felicità è
Attiguo a stanze chiuse
Spazi irrimediabilmente aperti
Archi ciechi di un archivio
Stona quando canta
Soffre mentre è felice
Perde nel tornare a vincere
Il corpo della felicità
Ospita schiere di afflitti
Li accoglie con le braccia
E con il cuore anche se
Non ha nome né libertà
Coglie vita da un arido fusto
Aspira alle opere del giusto
Depone le armi nel trambusto
Il corpo della felicità
Ha ombra nelle mani
Che copre il suo viso
Quando lo deterge
Lo riga d’un sorriso
Il corpo della felicità è
Tutti i giorni prenotati
Per vivere meglio di ieri
Dare al corpo slanci superiori
Fare sforzi per cambiare
Non alterarsi non alterare
Rinnova le spoglie
Muore e rinasce
Rinasce e muore
In un tempo stretto
Rannoda il filo che
Continua a tessere
Il corpo della felicità
Non giace partecipa
Non disperde la vita
E canta non stona
S’erge non affonda
Vince come l’onda
Lavacro infinito
Alleati a quanto è stabilito