Occhi terremotati
seminano
a condizioni di sfavore
la parabola del pellegrino
zoppicano
camminando sulle ali
fanno tardi a ricordare
giudicati elargiti
dal sospetto
menzionati nei toni
che lasciano cadere
uno ad uno
agli angoli della bocca
e precisano trascritti
sui verbali del dissenso
in uno specchio per strada
alle porte dei ciclopi o
dove riposano gli afflitti
dopo il risveglio
dopo l’amore
se tutto si rivela
confuso e nitido
con la stessa ragione
spettinata dei
giovani posseduti
dalle metastasi
come aureole di carta