L’eco della realtà ha un arbitro sospeso
figlio dell’arte e della solitudine l’angelo
di quel giorno pronuncerà le sue parole
per prendersi lo spazio che gli è proprio
diventeranno sassi lanciati a precipizio
le sue parole tese al morso del clamore
chiamerà a raccolta tutti i testimoni alari
dirà ad una ad una quante parole erose
le tirerà fuori dalla borsa di pelle peserà
distinguerà offese difese malanimi altro
poi ci guarderà negli occhi pronunciata
la sentenza con una voce sprofondata
e noi sapremo se vivere è stato invano.