Se non hai paura d’essere
sopraffatto perché gridi?
Il suono del silenzio ha spento
il vecchio gruppo elettrogeno.
Ci sono giorni spezzati in due
da una totale mancanza d’aria.
Rondini intorno al campanile
della chiesa di suoni inudibili.
Il mare terreno che s’infrange
nella cavità materna silenzio.
Poi viene il vento della vita
l’insulto che la fa rinnovare.
Al centro vi è un cervello che
secerne algoritmi e un cuore.
Dopo alcuni giorni consunzione
l’alito di un fiore mangiafuoco.
Se sei il solo iscritto a parlare
perché le tue vene tacciono?
Il suono del silenzio scende
a valle coi suoi balzi sinistri.
Come pioggia nel pineto battito
scorsoio imita il treno e la notte.
La grande E della congiunzione
gli opposti si uniscono al fiore.
Musica in piazza mentre eroi
dal volto scavato lasciano Te.
Te dirimpettaio del Viglio in
perenne ascesa per accordi.
Umana è questa ritirata contratta
tra i monti di un’avventura fatale.
Fanno domande in cuffia ma
nessuno risponde tutto tace.
Ti guardano con aria inespressiva:
forse non comprende o non vuole.
Il suono del silenzio è la coltre
ricopre il rumore l’addormenta.
Al centro un essere umano
muove le dita del vento vita.