Ciascuno trova riparo nel cammino
Certe ore al cuore della notte ferme
Contorni di monti di case e del mare
Tacciono sotto la volta celeste nera
Cigolio un cancello di parole negate
S’accompagna al viandante assetato
Mungitura che mani esperte tagliano
A ridosso i pochi chilometri compiuti
Si fa calda distesa notte della poesia
S’erpica per il bosco del corpo scuro
Sente squilli del faro lontano riverso
Guarda la nave che separa all’origine
Percorre un tratto di costa e naufraga
Con i capelli bagnati esce dal fondo e
Solleva fino al bosco il corpo mirabile
Senza più le afflizioni della posterità
Viviamo presente riparato cammino