Non piove c’è il sole due cose difficili
da dire anche solo da immaginare.
Sale in cielo una stella ornata bella
che pare viva come una gratitudine.
Sono saltati i ponti che ci legavano
alla terra cantiamo inseguendo luci.
Il figlio è tornato entrando dalla porta
ha il sorriso di Giovanni e la cresima.
Hanno fame di sorridere le pance
fronde di limone sognano la terra.
I giorni sono pieni d’ingressi vuoti
la folla radiosa vi s’accalca felice.
Siamo riusciti ad arrivare sani salvi
al giorno della pestilenza credere.
Non vi è nulla da conquistare in vetta
ci si deve muovere trasportati e illesi.
Mi ha telefonato il padre di Giovanni
rassicurandomi amare una vertigine.
Gli amici venuti per tornare partiti da
poco più di qualche ora per ricordare.
Giovanni pietra della genitura cade
sul bandolo del viso ferisce sangue.
Essere viventi permeare la tenda tesa
dal vento arretrare la nostra mitezza.
Chi depone un fiore chi tenta carezze
qui le foglie dei testimoni appagano.
Non vivrò attimi senza compagnia
credere ispira visioni una terra felice.