Umanità afflitta irreversibile malata
che fai del ginepro un fiore
e della similitudine d’alga una radice
abbraccia chi ti viene incontro senza guardarti
desta dal sonno il fungo compromesso
nel tuo particolare nel tuo succo gastrico
risiede l’impero universale delle buone maniere
non disporlo in guerra per una sincresi mefite
genera il figlio di nessuno come fosse tuo
non lapidare e non dilapidare
le controverse origini sono un passo avanti
secerni l’umore che occupa il cammino
non dolerti dei tuoi capelli che grondano
delle tue rovine che stringono l’alba
genera dopo essere stata generata