Il falso può essere attinto
Il Vero è inattingibile
Sta fuori di noi che
Proviamo a dargli forma.
Quando oscilliamo
Sul limite immanente
Proviamo a dare forma
Al Vero lo prevediamo.
Se siamo nello spazio
O lo spazio è in noi
Costruiamo un vuoto
Per l’ospite ignoto.
Non si può creare nulla
Che non sia creato
Non si può distruggere nulla
Che appartenga al Vero.
Se inquadri dall’alto
La realtà sottostante
Per colpire un obiettivo
Devi scegliere il Vero.
Ma il Vero è inattingibile
Totalmente invisibile
Richiede predisposizione
Un intuito sopraffino.
Il punto che non risiede in te
Può essere dappertutto
È come una corona di spine
Una consuetudine distratta.
Così si svela al tuo animo
Nel cinquantesimo giorno
Una mietitura improvvisa
Il Dono dello Spirito Santo.
Tu che non meriti il Dono
La vita che hai ricevuto
Sorpresa sospesa in te
Scuoti il Vero dall’alto.
Il frutto cade ai tuoi piedi
Fuori di te ma ad un passo
Ti chini lo cogli lentamente
E assapori i colori del cielo.