Siamo al cospetto del nulla
fuori da ogni retorica dunque
nel tempo tracciato e stracciato
in cui sembriamo essere noi stessi
e chiediamo aiuto come bambini
incatenati alle preghiere notturne
siamo nella metamorfosi
nella condizione ferma e
difficilmente rappresentabile di
un tempo sospeso
composto da un imbuto
e da un precipizio
il nostro tempo insomma
quello che ci ha visto
vincere il campionato della banalità
e costretto a perdere quello
molto più ambito nel quale
i sogni si realizzano ma non
possiamo spezzare l’incantesimo
il compito di scrivere
continuare a farlo
nelle stanze tragiche di
una qualsiasi esistenza fin
quando viene il mattino
e ogni singola lettera di
un alfabeto affranto
trova il suo senso
irrazionale illecito
parsimonioso perverso
perché vuol mutarsi
scegliere nel destino
affiggere colori alle pareti