Si muove in Dio una linea superiore. Cerchiamo quel che a volte troviamo, come un’immagine d’acqua crespa o cheta. Le cose non cambiano neppure al terzo stadio di questa moltitudine. Tutto il diverbio è fine a se stesso. Quando parliamo a Dio, Lui ci risponde. Quando passiamo all’azione, Lui si contrae. Se la vita distende su di noi una coperta di pace, il dolore non cessa (sepolto nel suo bagno di sangue). E qui Dio, all’ultimo stadio di fermo, ci soccorre per liberarci dalla nostra condizione (anelante). La domanda è l’attesa. La risposta è un sì. Anche a chi ci ha allontanato, perché abbiamo un treno un viaggio una fine. Qui, vedremo la famiglia, l’immagine sacra nell’acqua corrente, faremo le parole dello stare insieme nuovamente. Ipotecheremo futuro di vita completa. Fine Babele. Dopo aver pianto, sarà un singhiozzo.