Entra e indossa la maschera.
Fermati e taci dal pensarlo.
Scuoti la sensibilità alleati al giudizio.
Ripeti le parole date cambiale ancora.
Tornare alla serietà del volto senza svelarlo neppure a se stessi. Le membra indurite del perdono. Il cuore in fiamme. E nessuna legge sul capo. La vita quando torna alla morte unisce i fili delle parole con quelli più scomodi e contorti della ristrettezza.
Vorrei poggiare la testa sul ceppo per il gran taglio come la promessa di una foglia si posa sul corpo disteso insensando il distacco da cui viene. Ci deve essere coraggio per morire.
La mela è un frutto maturo se il primo piano attraversa la mente e giunge fino al cuore, mutando il sogno a venire in un merito innato.
Le mani ardenti della fucina
La bocca aperta del treno
La voce rotta del mare
Il sibilo prolungato del riposo
Tutto contempera gli opposti
Anche il ragionamento del mattino
Lo spettro delle cose
Un comignolo alla finestra
Semplici contorni per il cielo
La calma di trascrivere tutto
Parole che faticano ad affiorare
Nel fondo tra il limite e la bolla
Fascinazioni per l’anima
Fragole non colte sono le fragole del giardino. Pomi pendenti che vivono soli in attesa di mani di stagione. Non si fa dell’arte un guadagno e della vita una divinazione impossibile. Tutto diviene rete di cicale, giaciglio di tortore in canzone. Brividi d’aria umida di sole e malinconia. Vedo la collina su cui rade la giacenza di ali notturne e vomita il verso nella sola direzione in cui si discende senza toccare terra, quella del dolore. Mio, tuo e di qualcun altro. Morto giorno.
Scoprire la scoperta
L’ossigeno di chi parla
Di sé con noncuranza
Mentre Gaeta è ferma
Con vertigini di mare
Ai suoi piedi freddi.
Che io possa vedervi
Amici, senza un battito
Neppure uno del cuore.
Un corso di lunga vita
È l’acqua dei capelli.
Il presente è un ponte tra il passato e il futuro. Da una parte e dall’altra ci sono incertezze che dobbiamo consapevolmente attraversare. Quante volte hai visto le nuvole? Ed è bastato?