Istantanee dalla quarantena.
Foto e racconto breve della scrittrice Antonietta Gnerre.
«Tutti sono in attesa di qualcosa. Pensa Massimo, prima di spalancare la finestra. Di guardare ciò che non aveva notato prima: le montagne appoggiate all’orizzonte tra le nuvole.
È solo uno sguardo, si dice. Si ferma, torna a guardare. Fissa un albero.
Si ricorda che da bambino la mamma gli diceva: “Guarda gli alberi, nei momenti difficili. Sulle foglie troverai una risposta”.
È vero, pensò.
Dalla finestra immagina di contare i germogli. Forse li aveva già visti qualche giorno prima, senza troppa importanza. Chi aveva piantato quell’albero, aveva immaginato di fare una cosa buona.
Massimo si affaccia di nuovo alla finestra. Le imposte di legno, sono sue amiche. I pensieri si spaccano in infiniti pezzi, ognuno in direzione di qualcosa di vero. Entra nella sua camera, si affaccia di nuovo.
La libreria alle sue spalle è piena di libri di poesie. Si gira piano, chiude gli occhi e prende il primo libro che tocca con le dita. Un libro di poesia di Mario Benedetti. Ritorna alla finestra, legge una poesia a caso, ad alta voce. Si ferma sul verso: “È il giorno che pare di condividere la terra con i fiori”.
Il cielo si dilata di luce, un raggio invade la stanza. Massimo pensa al desiderio che ha di camminare nelle stradine del paese. Ma non può. Nessuno, in questi giorni, può fare questa cosa tanto semplice. È vietato. Capisce, però, che accanto alla finestra non è fermo. Le montagne che ha ammirato, l’albero sotto casa, i fiori, e la poesia lo porteranno lontano. In un nuovo tempo.»
© Antonietta Gnerre