Le istantanee dalla quarantena di Lucia Nobis.

«Non so quali amici leggeranno quanto sto per esprimere riguardo ai sentimenti contrastanti vissuti in questo periodo di quarantena. In tali occasioni si apprezza maggiormente il valore dell’amicizia (siano essi amici di vecchia data, conosciuti di recente o solo virtuali).

Ho cercato di non farmi coinvolgere troppo emotivamente da notiziari inquietanti, da polemiche pretestuose, da diatribe varie (di medici, politici, giornalisti, opinionisti…). Tuttavia, anche momenti di sconforto (qualche seria preoccupazione o qualche rinuncia) mi hanno offerto la possibilità di riflettere, di leggere di più (e di studiare anche), di ascoltare musica e, perché no?, di intensificare una corrispondenza con amici di alto profilo culturale e morale, attraverso mezzi telematici.

Inoltre ha acquisito valenza più profonda una telefonata, fatta o ricevuta, volta a confortare o essere confortati. Certamente mi sono mancate molte cose, ma che saranno state mai delle piccole rinunce, rispetto a chi moriva o vedeva morire i propri cari, a chi stava male e a chi lavorava per tutti noi? A costoro ho rivolto spesso un pensiero amorevole (e qualche volta una preghiera o un ringraziamento).

Spero di aver imparato a rispettare maggiormente quello che ho, dando importanza al necessario e non al superfluo, ad avere cura dell’ambiente, ancora di più.

Infine mi auguro vivamente che il sacrificio di tutti gli italiani non sia vanificato da una indiscriminata o poca accorta ripresa di una vita “normale”, perché così normale non è ancora, anche se tutti ci auguriamo che possa esserlo in un futuro non lontano.»

Scegliere di sperare, sempre.