Le istantanee dalla quarantena di Tullia Bartolini.

«Ringrazio la Fondazione Gerardino Romano per avermi dato la possibilità di descrivere, in pochi minuti, quella che è stata la mia quarantena.

Ho letto molto, ho scritto anche molto, ho proprio dedicato alla creatività uno spazio preciso della mia giornata.

Tra i vari libri che ho letto, mi ha realmente colpito questo, bellissimo, della Premio Nobel polacca Olga Tokarczuk, I vagabondi. Ho letto anche Il posto di Annie Ernaux, romanzo che parla di un recupero sentimentale, dei luoghi, e quale momento migliore per leggerlo se non questo, di clausura, tra le mie cose, nella mia casa. Ho letto anche di John Williams, Augustus, biografia romanzata dell’Imperatore Ottaviano Augusto.

La colonna sonora di queste giornate così rarefatte è stata una colonna sonora un po’ datata, un album di Fossati, La disciplina della terra, che ho molto amato e che ho riascoltato.

Ho visto anche diversi film. Un film che mi ha molto colpita, anch’esso datato, è di Justin Chadwick, dedicato alle due sorelle Bolena. S’intitola L’altra donna del re, dedicato ad Anna e alla meno conosciuta Mary. Intrighi di corte, storie di potere e non solo. Insomma, non mi ha lasciato indifferente.

Quello che la quarantena mi ha insegnato è sicuramente a non disperdere. Avendo più tempo a disposizione, ho imparato a farne forse un uso migliore, a non disperdere la propria creatività, se vogliamo, e tutto quello che fa parte del mio mondo interiore.»

Come scritto dal grande Camus, “creare è vivere due volte”.