“Frammenti di un discorso favoloso”, terzo appuntamento.
“Il compagno di viaggio” è una fiaba poco nota del grande scrittore danese Hans Christian Andersen. Vi si racconta la storia di un ragazzo solo e girovago cui si affianca un misterioso amico che lo aiuterà, altrettanto misteriosamente, a conquistare una principessa vittima di un maleficio.
Varie sono state le considerazioni che i cinque studenti liceali hanno svolto. Dal tema dell’innocenza (tema ambivalente tra il morale e il giuridico), il realismo e l’immaginario, il “doppio” e le metamorfosi che esso comporta, l’importanza di un quadro assiologico per la comprensione del mondo. Particolarmente evidenziato il rapporto con la religiosità e la speranza.
Le discussant dell’Università del Sannio – Giurisprudenza hanno analizzato, l’una (Ilaria Giugliano), il contesto storico e biografico dell’opera; l’altra (Mariaceleste Valsiglio), il suo testo. Entrambe hanno fatto comprendere i parallelismi tra la letteratura e il diritto.
Testi consigliati dal prof. Casucci: “Il racconto della legge” di Vincenzo Roppo e “Riconoscersi nella parola” di Natalino Irti.
I tema giusletterari prevalentemente emersi sono stati: la pietas come motore della coesione sociale fondata sui valori (le onoranze funebri a partire da Antigone), le ragioni creditorie nel rispetto della persona umana, il processo (tra oralità e pubblicità) e i suoi enigmi (la segretezza della formazione degli elementi processuali e della sua fase decisoria, che richiamano il mito della sfinge edipica), la parola nel diritto tra stile, linguaggio e traduzione delle ragioni nel principio di ragionevolezza.
Un fil rouge continua ad accomunare l’intero ciclo ed è la cura, come attenzione, rispetto dell’Altro.