Le febbri notturne sciamano lo sterro
Sicure di una penombra immaginata
Come uno scambio di denaro nascosto
O due musi strofinati dal loro amore
Non versano i liquidi rivelati le carambole
Non cantano le catarsi i ribelli della Brontë
Sono tutti in fila questi stupidi vermi ideologici
Per la distribuzione dei pasti caldi di una guerra
Non risponde l’eco al richiamo del buon pastore
Solo il silenzio del mare ne restituisce una parte
Siamo ancora figli dei nostri genitori nient’altro
Perciò viviamo perché siamo nati dal partorire
Chi pronuncia la parola quello è il nome disteso
Come ali che ci volano accanto nel cammino
E la strada che si fa oscura alle domande aperte
Assume nel finale il moto lieve di una discesa
I richiami cento strilli ci guardano osservati
Dove finiranno le ali comincerà il nostro volo
Pare strano a dirsi dalla voce sorridente schiva
Questo è il testamento di un uomo in bilico