Mercoledì 24 settembre 2014 la Fondazione Gerardino Romano, presso la sede sociale di Piazzetta G. Romano 15, Telese Terme (BN), accoglie lo studioso irpino Giuseppe Mastrominico. All’incontro, coordinato dal prof. Felice Casucci, si terrà una conversazione dal titolo: A proposito di quel sentimento chiamato amore. Tra diritto e letteratura. L’intervento, sospeso tra medioevo ed età moderna, vuol essere un omaggio all’interrogativo: “La storia del diritto può realmente aiutare il giurista contemporaneo ad una revisione critica delle sue certezze?”, che ormai viene posto con sempre maggiore insistenza da correnti diverse della critica sociale. Nel tentativo di elaborare plausibili risposte, si è preferito approfondire, in ambito storico, la capacità delle fonti letterarie di dare un ordine alle cose giuridiche; la capacità cioè delle fonti letterarie di attrarre il giurista, che è disposto ad utilizzarle per la costruzione del suo mondo. Si ritiene che svelare il significato nascosto di tale operazione significa, al tempo stesso, compiere un esercizio formativo volto a comprendere, ad esempio, il segreto che unisce il diritto alla società o il rapporto tra l’uomo e le istituzioni, come pure il funzionamento dei principi di condivisione, di partecipazione, ecc. In tale direzione, il tema dell’amore costituisce senza dubbio un’ottima esemplificazione. Basti pensare che esso fu utilizzato dalla cultura italiana ottocentesca per avviare un’importante discussione sulla riforma del processo civile. Fu il ricordo di talune esperienze medievali, considerate come vere, a suggerire la scrittura di un processo ideale e giusto, a metà strada tra il modello anglosassone e il modello continentale; un processo, si aggiunge, capace di dare forza a precise lotte di riforma: dall’emancipazione della donna alla depenalizzazione dell’adulterio. Il tutto ovviamente non senza ambiguità ed incertezze, soprattutto quando differenti modelli e concezioni dell’amore furono chiamati a confrontarsi sul terreno, tanto logico quanto spinoso, del diritto.
Giuseppe Mastrominico è storico del diritto e delle istituzioni, ha svolto la sua attività di ricerca e d’insegnamento principalmente presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II” di Napoli. Membro del Comitato accademico UCSA (Università di Castel Sant’Angelo – Roma), è dedito ad argomenti di storia giuridica medievale, moderna e contemporanea, coltivando con particolare attenzione i temi del Law and Literature. Ha condotto attività seminariale e convegnistica in Italia e in altri Paesi europei (Germania, Francia, Spagna ed Inghilterra). Giornalista pubblicista, svolge un’intensa attività culturale anche al di fuori dell’ambito accademico. Dirigente dell’Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo e socio del Centro Europeo di Studi Normanni, conserva la direzione scientifica del Museo della Civiltà Normanna. L’approfondimento della “cultura gesualdiana” poi costituisce un suo specifico interesse. In tale ambito ha curato numerosi progetti quale Direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Studi Gesualdiani. Autore di vari scritti, alcuni dei suoi articoli e saggi, dimostrativi dei suoi interessi, sono adesso disponibili in e-book per i tipi de La Stamperia del Principe, casa editrice di cui è co-fondatore e direttore: Aspetti della cultura espropriativa nell’Italia unita (1865-1890), 2006; Appunti per la costruzione di un consenso etico 2008; Diritto e Letteratura nell’Italia dell’Ottocento, 2009; Abele Mancini e il «problema storiografico» ottocentesco, 2010; Sul disarmo del diritto: prospettive storico-giuridiche, 2012; Un viaggio chiamato Gesualdo: politica e sviluppo di un’idea, 2013; Sanzione e Sentimento. Percorsi letterari della penalistica italiana del secondo ‘800, 2013; Floriano Del Zio, ovvero della «pubblica clandestinità», 2014.
Tutti i video relativi agli incontri settimanali sono visibili sul canale YouTube della Fondazione.